19 maggio 2022
La storia dei vini naturali parla di semplicità, di naturalismo e dei ritmi della terra. Fare vini naturali fatti bene non è cosa facile; perciò la semplicità a cui ci si riferisce evoca valori genuini, autenticità e rispetto per la natura. La nascita della definizione di ‘vino naturale’ risale a inizio novecento, quando in Francia i vignaioli del territorio scioperarono per ottenere dei vini prodotti esclusivamente dal mosto e senza ricorrere a interventi industriali. I vignaioli, infatti, contestavano il gusto “commerciale” dei vini moderni e chiedevano di tornare a una ricerca di aromi più autentici e naturali.
La priorità del metodo naturale è quella di arrivare al prodotto finale mantenendo intatta l’identità del territorio e applicando il minor intervento chimico possibile.
Sebbene manchi un vero e proprio regolamento europeo che definisca il metodo naturale, esiste una certificazione, nonostante sia privata e decida in modo autonomo, che riconosce questi vini come tali. I vini naturali devono avere certe caratteristiche che è importante conoscere per comprendere a fondo questo tipo di filosofia del vino; l’utilizzo delle uve deve essere 100% di origine biologica, la vendemmia deve essere fatta manualmente, vengono utilizzati dei lieviti indigeni che sono fisiologicamente presenti sulle bucce delle uve e nelle cantine, nella maggior parte dei casi i solfiti sono aggiunti in minima parte e in alcuni non aggiunti affatto; essi contribuiscono a determinare l’aroma del vino.
Analizzando il concetto di vino naturale ci possiamo rendere conto di quanto esso, nonostante il fatto che sia alcolico, non possa essere compromettente per il nostro stato di salute (se bevuto nelle giuste quantità ovviamente). La vera caratteristica del vino naturale è proprio quella di riconnetterci ai ritmi naturali della terra, del territorio e di farci apprezzare la natura così com’è senza la necessità di correggerla. Purtroppo ci siamo abituati a mangiare e a bere prodotti sempre più raffinati, lavorati, modificati che il sapore originario delle materie prime non lo conosciamo più.
Bere un vino naturale può esserci di aiuto nella riscoperta dei sapori puri e innati e una volta intrapreso questo sentiero è difficile tornare indietro perché tutto ciò che conoscevamo ci apparirà privo di energia, di caratteristiche e ci renderemo conto che quei sapori artefatti non ci soddisfano più poiché li sentiremo realmente per quello che sono, artificiali e privi di sostanze nutritive; non parlo di valori nutrizionali che oltretutto non hanno obbligo di etichetta ma delle sostanze nutritive del prodotto originario, in questo caso l’uva. Possiamo comprendere quanto un uva trattata possa risultare priva di essenze, mentre il succo prodotto da un uva biologica o trattata il meno possibile mantenga delle caratteristiche originarie migliori.
Il vino naturale è fatto di aromi e di sapori autentici ed ogni bottiglia ha una sua storia. Perciò bere un vino naturale ci apre la strada a una vita più in sintonia con noi stessi e con la natura.